Può la psoriasi giovarsi di un trattamento basato sulla carbossiterapia? Le indicazioni cliniche della carbossiterapia sono diverse e interessano diverse branche della patologia medica. In alcune situazioni cliniche la situazione patologica specifica sembrerebbe completamente slegata da quello che è un trattamento riabilitativo della microcircolazione come invece assicura la CARBOSSITERAPIA. Un esempio per tutti è la psoriasi. Basta leggere un testo di dermatologia come il Saurat-Grosshans-Laugier-Lachapelle per chiarire il mistero. Da tale testo si legge: “… omissis… Le papille dermiche sono edematose, con capillari congesti e tortuosi… omissis…”.
Insomma la psoriasi è caratterizzata da una situazione microangiopatica (di sofferenza dei capillari sanguigni) e da una situazione di stasi microcircolatoria, la psoriasi quindi è caratterizzata da situazioni patologiche microcircolatorie che svelano il mistero del miglioramento clinico di tale patologia dermatologica in seguito a trattamenti riabilitativi della microcircolazione effettuati mediante carbossiterapia.
La psoriasi è una malattia cutanea infiammatoria cronica. La prevalenza della psoriasi nella popolazione generale italiana è di circa il 3% con prevalenza nel sesso maschile. In Italia ne soffrono circa 1.800.000 persone. Il 10% con forme severe: P.Artropatica Grave, P. Eritrodermica, P. Pustolosa Generalizzata, etc. Picchi d’incidenza: tra i 16 ed i 22 anni ed tra i 57 ed i 60 anni. Ultimi studi hanno evidenziato che un ruolo importante nella patogenesi della malattia, è svolto da sostanze chiamate “citochine” che mediano l’infiammazione.Altra scoperta importante è stata quella che associa una patologia del microcircolo sottocutaneo alla psoriasi. Partendo da questi due presupposti l’utilizzo della tecnica con carbossiterapia ha dimostrato miglioramento nella patologia. Le più comuni cure sono costituite da farmaci per via sistemica e per via locale come cortisonici e antibiotici e da fototerapia.
La terapia con la CO2 viene somministrata per via sottocutanea con piccoli aghi nelle sedi delle lesioni. Il protocollo scientifico prevede 2 sedute settimanali per 20 sedute. Le sedute sono brevi in genere ma dipende anche dall’estensione delle zone da trattare in genere una seduta dura dai 15 ai 30 minuti. Dopo 2 mesi di terapia si può osservare una buona riduzione delle placche con scomparsa della cheratosi e cute residua rosea. Non si osservano normalmente recidive a 2 mesi dalla fine della terapia. Vista inoltre la innocuità della terapia con CO2 il trattamento della psoriasi con questa tecnica è da tenere in forte considerazione.