Fili di trazione e sospensione (fili fast e fili slow)

Delle volte le nostre pazienti arrivano francamente troppo tardi e quando chiedo cosa posso fare per lei, la risposta è: “faccia tutto, faccia tutto quello che può fare”. Che cosa possiamo fare noi come restyling completo del volto? Naturalmente bisogna far conto con la nostra disponibilità, con quello che vogliamo dal nostro medico estetico o dal nostro chirurgo plastico. Il restyling completo del volto non può esulare dalla tossina botulinica nel terzo superiore del volto e nel terzo inferiore del viso invece il Microbotox o microbotulino.

Poi possiamo usare dei filler in modo sapiente, per donare al volto quei volumi persi col tempo, per esempio nella zona degli zigomi, senza eccedere, senza compromettere, senza ricreare zigomi ridicoli, tenendo presente che comunque un bel volto non è piatto, un bel viso ha sempre delle sporgenze.
Però tutto questo spesso non è sufficiente perché i tessuti del volto sono così svuotati e caduti che gonfiarli con un filler non è certo la miglior cosa da fare: dobbiamo evitare di ricreare volti ridicoli, artificiali e osservare sempre la naturalezza.
In questo senso disponiamo di un dispositivo medico molto efficace che permette di recuperare i volumi persi del volto e di riposizionarli nelle sedi originarie.
I fili di sospensione e trazione ci vengono in aiuto in tutti quei casi in cui sia troppo presto sottoporsi a un minilifting più propriamente chirurgico ma sia necessario sollevare alcune parti del volto che sono cadute e che ci consegnano un aspetto non più giovane, stanco e invecchiato.
I fili di trazione si dividono in due categorie: fili a rapido riassorbimento (entro 12 mesi) e fili assorbibili nel lungo periodo (da 12 a 18 mesi).

Fili a riassorbimento rapido

I fili a riassorbimento rapido sono solitamente formati da un filamento di acido polilattico o policaprolattone che presenta sulla superficie delle incisure (spine) che permettono ai tessuti di aggrapparsi al filo. Vengono introdotti nel sottocute tramite due aghi montati alle due estremità del filo stesso.
fili a riassorbimento rapid
Sono indicati per risolvere casi di ptosi dei tessuti di lieve entità perché il filo non è agganciato a strutture fasciali o tendine del volto e di conseguenza il loro potere sospensivo è limitato, sia nel tempo che dal peso del tessuto da liftare. I tessuti sono aggrappati al filo e devono avere una buona compattezza.

Fili a riassorbimento lento

I fili a lento riassorbimento sono formati da un filamento intrecciato di Poli(capro)amide. Non presentano “spine” sulla superficie perché non sono necessarie, sono semi elastici, a differenza degli altri spinati che sono rigidi.  Sono indicati per risolvere casi di ptosi da media ad avanzata e la loro azione è molto energica. I tessuti vengono trazionati dal filo che è agganciato saldamente ad una struttura fasciale molto robusta.
fili a lento riasorbimento
Vengono introdotti con degli appositi “introduttori” a punta smussa, non taglienti per non ledere i tessuti sottocutanei. Necessitano di una piccola apertura sul piano cutaneo che serve sia per agganciare saldamente il filo in profondità e sia per occultare il nodo una volta che il filo è stato inserito.
introduttore per fili a lento riasorbimento
Questo trattamento può competere con il minilifting e con il lifting chirurgico vero e proprio senza esporre al post operatorio severo del lifting chirurgico essendo minimamente invasivo.

Cosa succede quando il filo si riassorbe completamente?

La domanda sorge spontanea. Si potrebbe pensare che tutto ritorni come prima… e invece questo non accade perché nel periodo di permanenza del filo nella nostra cute l’organismo produce, tutto attorno al filo, una sorta di legamento naturale (sotto stimolazione dei componenti stessi del filo) che permette di mantenere un certo risultato nel tempo, dopo il riassorbimento del filo. Di conseguenza la persona non osserverà una ricaduta dei tessuti come all’inizio.
E’ consigliabile che la persona agisca in senso “preventivo” e non attenda di aggravare una situazione già compromessa di per sé. Spesso accade che le nostre pazienti arrivino francamente troppo tardi e in certi casi è necessario un piccolo lifting chirurgico (SMAS LIFT). I fili sono preventivi e ostacolano la ptosi gravitazionale dei tessuti.

Che fine fanno i componenti del filo quando questo è completamente degradato?

La degradazione dei materiali costituenti i fili avviene in due tempi: una fase iniziale di natura chimica e una fase secondaria, il processo biologico di rimozione dei componenti degradati dalla prima fase.
I derivati dell’acido lattico e polilattico, come quelli dell’acido glicolico e poliglicolico vengono convertiti in acqua e anidride carbonica, il polidiossanone (composto dei fili biostimolanti) viene escreto con le urine oppure convertito in glicina (un amminoacido) e sua volta trasformato in acqua e anidride carbonica. La compatibilità con i tessuti umani è massima e non danno segni di tossicità. Sono inerti da un punto di vista immunologico.
Dobbiamo tener presente che tutti questi filamenti, di diversa composizione, sono da decenni usati in chirurgia come fili da sutura interni e quindi oltre alla loro alta biocompatibilità devono assicurare la tenuta nel tempo o meglio nel tempo necessario al consolidamento di una terapia chirurgica. Pensiamo se questi filamenti usati per suturare una grossa arteria si degradassero prima del tempo o dessero reazioni avverse cosa potrebbe accadere? E’ proprio il caso di dire che, e non lo sappiamo, la nostra vita è appesa ad un “filo”!

Quando usare un filo a rapido assorbimento e uno a lento riassorbimento?

Come detto in precedenza i fili a rapido assorbimento sono indicati quando la caduta dei tessuti è moderata. Questi fili hanno un buon successo sul volto, meno all’interno coscia e sull’addome perché il peso dei tessuti è eccessivo per il loro potere traente. Sono assolutamente controindicati per i glutei e per il seno e per il collo quando la cute è troppo lassa.
I fili a lento riassorbimento sono indicati sostanzialmente per tutte le aree corporee che presentano una caduta da media ad avanzata. Il volto è il loro campo d’elezione, ma danno ottimi risultati per sollevare sia il seno che i glutei con la tecnica del Round Block o allestendo, per quanto riguarda il seno, una sorta di “bretella” (come lo spallino del reggiseno) che lo sostiene e lo mantiene alzato.
L’indicazione poi si sposta a casi particolari dove non c’è la ptosi, ma la persona desidera avere un sopracciglio più alto, la punta del naso più proiettata o il mento più disteso… in questi casi il filo viene inserito per dare un aspetto più gradevole alla persona che vede per esempio che la punta del naso è volta verso il basso.
Il lifting del sopracciglio con il filo è un ottimo trattamento per quelle persone che vogliono avere un aspetto ancora più accattivante pur non presentando ptosi in quella sede. Spesso si allontana il tempo di una eventuale blefaroplastica superiore perché il filo trazionando in alto il sopracciglio alza anche la cute della palpebra.

Cosa succede dopo l’inserimento di un filo di sospensione?

In entrambi i casi possono formarsi dei lividi (più frequenti con i fili a rapido assorbimento perché introdotti tramite un ago) che si risolvono spontaneamente. Può rendersi necessaria una terapia antidolorifica/antinfiammatoria per qualche giorno per evitare ogni fastidio.
La cute trazionata dal filo può presentare delle zone di moderata arricciatura (che gli americani chiamano dimple) come quando si traziona un tessuto vero e proprio, che scompaiono spontaneamente nell’arco di alcuni giorni.
Queste arricciature sono prodotte ovviamente dalla cute in eccesso (i fili si usano appunto quando la cute è ptosica!) che si rimaneggia poi nei giorni a seguire l’intervento per poi scomparire completamente (è un fenomeno naturale e più frequente con i fili a rapido assorbimento).
Di norma le arricciature riesco a nasconderle alla vista occultandole in zone coperte dai capelli, dietro l’orecchio e così via per dare il maggior confort ai pazienti ma tengo a precisare che è un decorso del tutto normale.

Cosa deve fare il paziente dopo l’inserimento del filo?

In sostanza nulla… Igiene accurata con disinfezione delle zone di introduzione del filo. Nell’immediato evitare sport da contatto, trazioni o traumi sul volto, non comprimere la sede di inserzione del filo e possibilmente cercare di dormire supino se i fili sono introdotti nel volto.
Così come se vengono inseriti nel seno (ma per questo viene consigliato l’uso di un apposito reggiseno) e nel gluteo (valgono le stesse indicazioni per il seno).

 

fili trazione sospensione

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